lunedì 19 giugno 2017

LA BIADINA DI LUCCA


Ecco un liquore tipico lucchese: la Biadina di Lucca. Il nome del liquore si origina dall'esistente legame cittadino di un tempo con la biada che si dava ai cavalli. A Lucca nei secoli passati era diffuso il mercato del bestiame dove non mancava mai per i presenti un buon brindisi finale. Di colore scuro tendente all'ambrato, dal gusto delicato ma anche un pò amarognolo e forte. Si ottiene da erbe aromatiche miscelate a china di odore intenso. Da sottolineare un'altra sua particolarità impensata. Inventata in città nell'Ottocento da Giambattista Nardini , la Biadina viene servita con sul fondo di piccoli bicchieri da amari, alcuni pinoli sgusciati ed adagiati provenienti se possibile dalla pineta pisana Rossore che ne addolciscono l'assaggio e rendono unica la degustazione.

                                                                                                          

sabato 17 giugno 2017

IL FAGIOLO PIEVARINO DELLA GARFAGNANA




Il Fagiolo pievarino viene coltivato prevalentemente nel Comune di Pieve Fosciana e nelle zone limitrofe in Garfagnana. Condizione necessaria la vicinanza di corsi d'acqua e terreni fertili e sabbiosi.
Il legume ovale di sezione ellissoidale quasi cilindrico medio piccolo, non troppo consistente al tatto, ha una colorazione dal marrone chiaro al beige con striature rosso acceso.
In cucina questa varietà di fagiolo resiste molto bene alla cottura. Grazie alla bontà del suo gusto delicato, si abbina particolarmente per la preparazione di passati di verdura, zuppe, minestra di farro, pasta e fagioli, farinata, polenta, fagioli all'uccelletto o lessati conditi con olio extravergine di oliva. Accompagnarlo con delle croccanti fette di pane per avere in bocca ai massimi livelli sempre la sua delizia. Provare per credere!










lunedì 5 giugno 2017

IL PROGETTO MOF-START



Migliorare l’offerta formativa degli istituti tecnici e professionali che operano nel settore Cartario-Cartotecnico, rendendola più coerente con le effettive esigenze delle imprese. Questo è uno degli obiettivi del progetto “MOF START”, finanziato dalla Regione Toscana, dalla Comunità Europea e dal Miur.
Il Polo Tecnico Professionale Fermi Giorgi è capofila del progetto e nella gestione delle attività è affiancato dalle Agenzie Formative Formetica e Percorso. Oltre al Fermi-Giorgi sono beneficiari del progetto gli istituti ISI Garfagnana, l’ISI Galilei Artiglio di Viareggio e il Marchi-Forti di Pescia. Partner di progetto sono inoltre le aziende Sofidel spa, A. Celli Nonwovens spa, Sca Hygiene products spa e Lucart spa.
Il progetto è rivolto ad un totale di 175 ragazzi e ciascuna delle otto classi individuate è stata coinvolta in un percorso di 70 ore di didattica laboratoriale in cui i professori delle scuole sono affiancati da esperti aziendali, 30 ore di alternanza scuola lavoro affinché gli allievi possano interagire con le imprese sperimentando sul campo quanto appreso in aula, e 14 ore di orientamento.
Il valore aggiunto ed innovativo di questo progetto sta nella possibilità concreta di ridefinire, in accordo con le imprese del nostro territorio, i contenuti dei percorsi di formazione ed istruzione per renderli coerenti con le esigenze del mondo del lavoro.
Per la zona della Valle del Serchio le agenzie Formetica e Percorso hanno quindi attivato dei tavoli stabili di incontro tra le aziende leader del settore cartario/cartotecnico e le scuole, per poter raggiungere gli obiettivi formativi che sono emersi durante la fase di analisi dei fabbisogni aziendali.
Le attività in aula sono iniziate a dicembre 2016 e termineranno con la fine dell’anno scolastico.
Per migliorare le competenze tecnico professionali degli allievi e per rafforzare le competenze trasversali le aziende della Valle del Serchio che hanno accolto la proposta di collaborazione sono la Corghi Spa e Esalogic Srl.
Queste imprese hanno dato un importante contributo, garantendo la presenza di loro esperti tecnici durante le lezioni, e hanno inoltre ribadito la loro disponibilità a collaborare anche in futuro per azioni a favore di alunni e docenti.




          I prossimi appuntamenti prevedono l'inserimento dei ragazzi in azienda in alternanza scuola lavoro.




domenica 4 giugno 2017

TORTINO DI FARRO E FAGIOLI GIALLORINI DI GALLICANO CON GAMBERI AL LARDO



Un piatto delicato e saporito allo stesso tempo. Chi vuole deliziare il palato con consistenze e fragranze gustose, non ha che da assaggiare questa variegata ricetta composta da ingredienti unici.

Il Tortino di farro e fagioli giallorini di Gallicano con gamberi al lardo è una sfiziosa idea per una preparazione locale che tocca con i suoi ingredienti a livello culinario tutti i versanti lucchesi: dalla piana, alla Garfagnana fino alla Versilia. Originale e facile da preparare, si compone di una deliziosa forma e salsa di fagioli giallorini (o cannellini) tipici di Gallicano con gamberi al lardo. Lessare i fagioli giallorini per circa 45 minuti eliminando il brodo rimasto. Vanno poi scolati i fagioli giallorini e messi in un mixer e mentre si frullano con un pochino di brodo fresco per rendere una crema morbida, va aggiunto un cucchiaio di olio extravergine di oliva, un pizzico di sale e del pepe macinato. Nel frattempo cuocere il farro con sale e pepe in grani. Mescolare a parte il farro con due cucchiai della crema ottenuta di fagioli giallorini. Finiscono di comporre questo piatto a dir poco delizioso, i gamberi avvolti nel lardo, presenti e poggiati sul capo e scelti in molti ristoranti della Versilia, che rappresentano una specialità del nostro mare misti a prodotti scelti locali. Durante la loro preparazione, le code di gambero private del guscio, vengono avvolte con fettine di lardo con sotto del romarino e fatte saltare in padella fino a quasi completo scioglimento del lardo, per poi disporle su una teglia ricoperta di carta da forno, dove è già presente il tortino di farro con i fagioli giallorini. In cima ai gamberi, versare e coprire con un filo d'olio extra vergine. 

Preparare  poi il tutto per essere servito e gustato in tavola.







giovedì 1 giugno 2017

DIGITAL STONE PROJECT V



"Digital Stone Project 2017", il Workshop sulla scultura digitale: arte e tecnologia, tradizione ed innovazione dal 3 giugno all'1 luglio in Garfagnana.

Il progetto di scultura digitale “Digital Stone Project” nasce da un accordo siglato tra Garfagnana Innovazione S.r.l. e Digital Stone Project. Rispettivamente il primo un progetto nato nel 2011 su iniziativa del Comune di Minucciano, con l’obiettivo di sviluppare in Garfagnana la filiera della lavorazione nel settore lapideo e di incrementare il sistema di trasformazione locale dei materiali estratti, con l’alta tecnologia applicata alle lavorazioni dei lapidei ed il secondo invece un’organizzazione tecnologica no profit americana al servizio di artisti, architetti e designer che ha come obiettivo quello di fornire loro le conoscenze necessarie per realizzare innovative opere d’arte tridimensionali utilizzando la tecnologia digitale. Il workshop, della durata di un mese (dal 3 giugno all’1 luglio), giunto quest’anno alla sua quinta edizione, vedrà i migliori studenti selezionati dalle più importanti Università americane realizzare la loro opera digitale grazie ai robot scultori programmati dai tecnici di Garfagnana Innovazione. Ogni artista sarà impegnato nel realizzare una scultura in marmo, in primo luogo sbozzata con un robot a 7 assi, ed in seguito terminata a mano. Una manifestazione unica nel suo genere, una combinazione tra astrattezza digitale e concretezza manuale, tra classici metodi di scultura ed innovazione tecnologica. Successivamente le opere saranno esposte in mostra nel mese di luglio.

L'inaugurazione di "Digital Stone Project V" l'unica manifestazione in grado di combinare astrattezza digitale ed innovazione tecnologica ai classici metodi di scultura, è in programma domenica 4 giugno presso la sede in Via Primo Tonini 82 a Gramolazzo.

Di seguito il programma della giornata:
- Ore 10.30 saluto delle autorità presenti.
- Ore 11.00 presentazione Digital Stone Project V a cura di Stefano Coiai (CEO di Garfagnana Innovazione) e Jon Isherwood presidente del DSP.
- Ore 11.30 inaugurazione Digital Stone Project V.
- Ore 12.30 ricco buffet con prodotti tipici della Garfagnana.

Dal 5 giugno all’1 luglio, sarà possibile ammirare gli artisti impegnati a realizzare le loro opere d’arte.



lunedì 29 maggio 2017

LA GARMUGIA LUCCHESE


Lucca terra di grande varietà di prodotti alimentari, frutti del suo generoso territorio e dell'instancabile lavoro del suo mondo contadino nei decenni. Diventa così più di una bella occasione poter gustare ricette diverse, con stili e sapori unici. Dalla piana, alla Garfagnana fino alla Versilia, la cucina tipica lucchese vede sempre le verdure fra le protagoniste. Il tutto sicuramente favorito da condizioni climatiche miti che permettono al meglio la loro coltivazione.

Un piatto tipico primaverile della piana è la garmugia lucchese. Una zuppa ricca di primizie vegetali, come ortaggi e verdure fresche. In passato gli avi lucchesi la preparavano anche nel camino così da averla sempre disponibile. Per chi vuole è possibile la variante degli aromi secchi, uniti a carne e pancetta profumate. Questa zuppa si contraddistingue per l'amalgama misto di carciofi, piselli, asparagi, cipolline, fave cucinate con la carne di macinato di vitello o manzo e la pancetta, alcune fette di lardo che servono anche a dare consistenza, olio extravergine di oliva, sale fino e pepe nero. Il pane tostato o fritto insaporito con spicchi d'aglio per accompagnare la garmugia può essere aggiunto tagliato a fette e tostato oppure a cubetti dopo averlo fritto.

Si inizia a preparare pulendo bene ogni tipo di verdura. Una volta che le cipolle fresche diventano chiare durante la cottura insieme all'olio, va aggiunto il macinato, due fette di lardo con la pancetta tagliata a cubetti. Le verdure vengono cotte in base alla loro consistenza: mano a mano si aggiungono per ottenere una zuppa in cui tutti gli ingredienti siano cotti a puntino. Si aggiungono i piselli e le fave fresche e si copre poi il tutto con il brodo fino ad arrivare a far bollire il tutto. In quel momento, si uniscono i carciofi e gli asparagi, lasciando scoperti di questi ultimi le punte. Si aggiunge poi sale e pepe e si fa cuocere il tutto a fuoco lento per un quarto d'ora. Dopo 15 minuti aggiungiamo a far cuocere le punte esterne degli asparagi e si cuoce altri 5 minuti. A questo punto si preparano i piatti da tavola, dove vi si può aggiungere pane tostato insaporito con uno spicchio d'aglio e poi servire in tavola.                           




                                          


INCENDIO SULLE COLLINE DI MONTECARLO




MONTECARLO. Squadre di volontari, vigili del fuoco e due elicotteri, di cui uno della Regione e uno dei Vigili del fuoco, sono in azione per fronteggiare un incendio generatosi in una zona boschiva in località Poggio Baldino, nel comune di Montecarlo. L'estensione dell’incendio è ancora da determinare a causa della presenza di molto fumo al livello del terreno; si cerca di evitare il propagarsi delle fiamme. L’incendio viene monitorato con grande attenzione perché ha colpito una zona boschiva non lontana da case.
  




              


          

domenica 28 maggio 2017

IL NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO GRUPPO DONATORI FRATRES SAN FILIPPO



Il Gruppo Donatori Fratres San Filippo Lucca comunica che l’Assemblea dei Soci del 14 marzo u.s. ha eletto i componenti del nuovo Consiglio Direttivo per il quadriennio 2017-2020.

Nella riunione del Consiglio del 21 marzo u.s. le cariche previste dal Regolamento per i Gruppi Fratres sono state così distribuite:

Presidente: Satin Daniela
Vice Presidente Moriconi Arianna
Segretario: Barsocchi Riccardo
Amministratore: Cremona Fabrizio
Capogruppo: Andreini Gregorio
Consigliere: Della Croce Cristiana
Consigliere: Frediani Marco

Con l’occasione il Consiglio Direttivo ricorda con affetto e gratitudine Giuseppe Giometti, recentemente scomparso, per molti anni Presidente del Gruppo.


ADDIO A SUOR CANDIDA, LA RELIGIOSA PIU'ANZIANA AL MONDO



Addio alla religiosa più anziana al mondo che ha visto durante la sua vita la bellezza di ben 10 papi. Dopo aver spento lo scorso 20 febbraio la bellezza di 110 candeline, suor Candida (al secolo Alma Belotti) è morta serenamente nella sede delle Ministre degli Infermi di San Camillo de Lellis di via Elisa sabato 27 maggio, proprio nell’anno in cui si ricordano i 150 anni dalla morte della fondatrice, la beata Maria Domenica Brun Barbantini. 

Suor Candida era originaria di Quinzano in provincia di Verona. Era entrata a far parte della "croce rossa" di San Camillo all'età di 20 anni. Il suo primo ingresso nell'Istituto delle Ministre degli Infermi di Lucca era avvenuto il 5 gennaio del 1931. Dal 2000, all’età di 93 anni, era alla casa madre di Lucca, dopo essere stata in giro per alcuni sedi italiane per svolgere la cura delle giovani consorelle. Aveva festeggiato l’ultimo compleanno circondata dall'affetto del arcivescovo di Lucca Italo Castellani, della superiora provinciale suor Giuliana Fracasso e delle consorelle. Per lei anche una speciale benedizione di Papa Francesco, che la religiosa aveva addirittura incontrato a Roma nel 2014, in occasione del suo 107esimo compleanno, partecipando alla messa celebrata nella Domus Santa Marta e ricevendo la sua benedizione.
Suor Candida ha sempre mantenuto anche negli ultimi anni uno straordinario attivismo fisico e mentale, e soprattutto una grande ironia. Un amore antico, trasmessole dalla sua famiglia, per l'opera lirica: la sua opera preferita Bohéme, e l'aria di Mimì che conosceva a memoria ed ha cantato sempre volentieri. Si è spesa fino all'ultimo con la preghiera e l'esempio della sua vita per i giovani. Per ciascuno di loro rivolgeva sempre un consiglio, come solo il cuore di una nonna saggia può dare con il fulgido esempio della sua vita ai cari nipoti che ama più di sé stessa, <<Amare, amare e ancora amare. Con gioia! Abbiate fiducia nel futuro, e impegnatevi al massimo per realizzare i vostri desideri>>.

L’ultimo saluto le sarà riservato martedì 30 maggio alle 17 nella chiesa della Santissima Trinità di Lucca in via Elisa. 


UN NEGOZIO DI FIORI DEL CENTRO STORICO FESTEGGIA 20 ANNI



Un negozio di fiori e piante specializzato in varietà artificiali ed in plastica. In via Santa Gemma Galgani, 5 ce ne sono davvero di tutti i tipi. E fra le più svariate tonalità colorate.
Tanti sono i ricordi della proprietaria Marina Giovani vissuti in questo negozio che ha compiuto i vent’anni dalla sua gestione, <<Giovani Marina Fiori e Piante aggiunge la sua esperienza ventennale a quella di ventotto anni del vecchio negozio “Tuttoplastic M. Attriti” di cui ancora è presente la storica insegna in lettere bianche su sfondo nero. Ricordo come fosse ieri quando decisi di aprire qui a fine aprile del 1997 dopo un’avviata esperienza di quindici anni a Lucca di fioraia. Ho cercato sin da subito di puntare su una tipologia di vendite particolari come i fiori artificiali in plastica che insieme ai casalinghi che io poi non ho continuato, qua erano già di casa. Ho sempre creduto in questo tipo di prodotto di taglio medio-alto da far avere ai clienti, fornendolo loro nelle forme più diverse. Curo anche piante da appartamento e fiori freschi, dalle ortensie più colorate ai gerani dal profumo intenso fino alle rose più diversificate o alle orchidee più rigogliose. Cerco di soddisfare sempre ciascun cliente nelle proprie richieste ed aver raggiunto questa durata è sicuramente un traguardo gratificante ed importante>>.

Aggiunge ancora Marina Giovani, <<La via ha molte potenzialità, è un crocevia per la città. Ci sono tanti turisti e specie nei periodi degli eventi dentro le Mura la gente ama passare e fermarsi per comprare i miei fiori. Tanti rimangono incantati e soddisfatti davanti alla mia vetrina che allestisco periodicamente durante il corso dell’anno. E' stato bello allestirla per il festoso e variopinto clima della festa dei fiori di Santa Zita. Ho preparato la vetrina a tema “La classica con più gusto” per la rassegna Lucca Classica Music Festival dal 4 al 7 maggio. Ho intenzione di utilizzare, anche nella traduzione italiana, l’immortale canzone “La Vie en Rose” di Édith Piaf. Si possono notare anche tra i fiori piccoli vinili che mi serviranno per completare l’ambientazione. Svolgo questo lavoro con grande passione ed impegno costante e cercherò di farlo ancora nello stesso modo in futuro>>.


ANCHE PAOLO DEL DEBBIO AL PALIO DEL BIROLDO


Anche il noto giornalista e conduttore televisivo lucchese Paolo Del Debbio nella veste di giurista d’eccezione al secondo Palio del biroldo. In tanti hanno approfittato della bella giornata di domenica 9 aprile e non sono voluti mancare: chi per fare qualche acquisto, chi per uno spuntino, chi per un picnic nell’area del mercato. L'evento ad ingresso libero, promosso dall'associazione culturale Sei Marsiliese sé, è nato nel 2016 da un’idea del suo presidente Roberto Quilici e si è svolto per tutta la giornata nell'area del mercato di Marlia. Protagonista ancora una volta il sanguinaccio tipico della Lucchesia e della Garfagnana: sua maestà il biroldo. Novità importante dodici versioni diverse di questo insaccato, con altrettanti maestri norcini in gara provenienti da tutta la provincia, che si sono contesi l’ambito primo premio: F.lli Bernardi, Macelleria Salumificio Lané, Macelleria Bullentini, Pagliai Francesco Nieri Giuseppe, Norcineria La Vinchiana, Macelleria Margherita Coletti, Alimentari Rocchi Gino, Antica Macelleria Nutini, Salumificio Artigianale D'Antraccoli, Salumificio Artigianale Gombitelli, Alimentari Procissi Laura e Macelleria Bianchi Luigi. Fuori gara, quello che è stato definito il cugino di campagna, la Macelleria Chini, che ha fatto assaggiare il mallegato buristo, il cugino fiorentino del biroldo. Nel pomeriggio è ritornata la sfida tra i norcini di grande tradizione e professionalità della Lucchesia, per celebrare ancora una volta il miglior biroldo. La gara è stata condotta da Fabrizio Diolaiuti, con a capo della giuria di qualità Dario Cecchini, il famoso macellaio-poeta toscano di Panzano in Chianti conosciuto anche per il suo motto "Viva la ciccia e chi la stropiccia". La gara è stata resa più interessante da una nuova formula di assaggio e valutazione da parte della giuria di qualità, così composta: Paolo Del Debbio, Gino Fuso Carmignani presidente del consorzio vini di Montecarlo, Stefano de Ranieri del ristorante Il Mecenate di Lucca e rappresentante Slow Food, Aurelio Barattini dell'Antica Locanda di Sesto, il giornalista esperto in enogastronomia oltre che storica firma della guida dei ristoranti del Gambero Rosso Corrado Benzio, Marco Bernardini nipote di Sergio Bernardini fondatore della Bussola della Versilia e Caterina Santori assaggiatrice Onas e produttrice di salumi biologici. Il vincitore assoluto del Palio alla fine è risultato la Norcineria la Vinchiana di Antonio Lena, che si è impossessato sin dall’inizio del trono, lottando per non farselo togliere e soddisfacendo poi maggiormente i giudici per vista, gusto e olfatto dal suo biroldo in gara. Aggiudicandosi infine il palio disegnato dal pittore marliese Giuseppe “Beppino” Del Debbio, un’opera su tela da esporre poi nella propria attività. La giornata è stata allietata dai tamburini e sbandieratori della Contrada Samo del Palio di Fucecchio.




sabato 27 maggio 2017

IL SALAME PROSCIUTTATO DI GHIVIZZANO




Bellezze naturali ed antichi borghi da visitare. Sapore di montagna e di benevola accoglienza. Ma anche di bontà uniche e di cibi succulenti da portare all'assaggio ed al gusto del proprio palato. In Garfagnana ti accorgi che sei di casa se ami la natura ed il buon cibo genuino. Ma non puoi nemmeno fare a meno di pensare a questa terra affascinante e meravigliosa quando ti trovi lontano ed un qualcosa di importante di ciò che è suo figlio o dono te la ricorda e te la fa rivivere.

Questo è ciò che nelle occasioni più liete e di festa ti regala anche un salume che in Garfagnana e Valle del Serchio è una vera e propria specialità: il Salame Prosciuttato di Ghivizzano. Re e principe ambito delle grandi occasioni, nasce da mani forti e sagge da cui prendono vita questi ingredienti unici, le carni migliori con cui con maestria e cura viene lavorato.
Un salume tipico che nasce dalla macinazione di carne di prosciutto magro e grasso di pancetta misto a macinato impastato e aromatizzato con sale, spezie locali e vino bianco, insaccato nel budello. Il tutto legato a mano con spago di cotone. Con una maturazione adeguata e lenta di circa un mese. Ed infine così dopo e voilà... ecco fatto il Salame Prosciuttato di Ghivizzano nel periodo preferibile per iniziare a consumarlo.

È ottimo servito come profumato e delizioso antipasto o come piatto accompagnato da un Presidio Slow Food come il pane di patate con pane di castagne o pane di Formentone 8 file.

Fa parte del "Paniere Lucchese" della cosiddetta Rete del Gusto.

Uno degli eventi più attesi in cui possiamo ambire di trovarlo è “Norcini a Castello“, iniziativa di rievocazione storica e degustazione enogastronomica che si tiene a settembre presso il castello medievale di Ghivizzano.

Produttori:

Azienda Agricola Podere Le Pianacce Pian di Coreglia; L'Antica Norcineria Bellandi Ghivizzano.



mercoledì 24 maggio 2017

RICCARDO NENCINI RACCONTA ORIANA FALLACI




Lunedì 29 maggio alle 18 presso la Sala Luigi Suffredini di Castelnuovo il viceministro delle Infrastrutture e Trasporti Riccardo Nencini sarà appositamente in Garfagnana per presentare il volume “Il fuoco dentro. Oriana e Firenze” (Mario Pagliai, 2016). Nencini già finalista al premio Acqui Storia con "L'imperfetto assoluto", illustra un'opera del cuore verso un'amica di cui sente la mancanza e che nonostante il carattere non sempre facile non ha mai abbandonato, riconoscendone le doti immense di giornalista e scrittrice. Con “Il fuoco dentro” l’autore tenta di riconciliare la Fallaci con Firenze, la sua città. Interverranno il sindaco Andrea Tagliasacchi e lo scrittore e giornalista Mario Bernardi Guardi. Sala Suffredini sempre più splendido punto di riferimento culturale dopo il suo recente restauro grazie al co-finanziamento di Regione Toscana e Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.







L'ULTIMO LIBRO DI MARIO ROCCHI





Martedì 30 maggio alle 17,30 presso i locali dell’auditorium di San Micheletto alla Fondazione Ragghianti, il critico d’arte e cinematografico, scrittore, giornalista e professore di educazione fisica in pensione Mario Rocchi presenta a distanza di quasi un anno dall’ultimo lavoro, il suo nuovo romanzo “Casa Balboa – Stai calmo papà” (Tra le Righe Editrice, 2017). Quarto della serie di Casa Balboa, conclude la piccola saga della strampalata famiglia, emblema della società in cui viviamo, a volte incomprensibile. Nell'opera Mario Rocchi si diverte, con una prosa creata ad arte, che descrive una società falsa e meschina, vuota e perduta, senza miti, idee e valori. La copertina del libro è realizzata da Roberto Fontirossi. Relatore dell’evento lo scrittore e critico Sebastiano Mondadori con reading a cura di Marco Vignolo Gargini.